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lunedì 18 aprile 2016

V I S T O D A L E I - "Debito pubblico italico miliardi 2927"

E’ VERGOGNOSO ! I nostri figli, i nostri nipoti saranno i futuri “schiavi” del mondo? Dovranno lavorare a “comando” per pagare, non il debito che rimarrà tale, anzi crescerà, ma solo l’usura a chi oggi già detiene i titoli del nostro Stato: Cina ecc., ma veramente volete portare gli Italiani in “rotta” di collisione con gli altri che già hanno invaso il nostro territorio? Loro sono abituati a “guerreggiare” è  nella loro indole. Noi Italiani, da sempre pacifici e succubi della violenza altrui saremmo sopraffatti anche fisicamente. Ed a questo punto si cominci a mandare a casa coloro i quali millantano capacità di governare (l’attuale Governo di nani e ballerine). Quindi cominciamo a daziare pesantemente le merci di pessima qualità che vengono dai paesi orientali e almeno si tenti di pareggiare la bilancia tra import ed export. Poi si vada avanti ad espellere coloro che non hanno titolo a stare in Italia: le migliaia di migranti africani senza alcun motivo per rimanere qui senza lavoro, senza documenti, senza casa e la feccia di delinquenti abituali dall’est che hanno trovato l’Eldorado sulle nostre terre (nostre si fa per dire).
Si blocchino i confini delle acque territoriali e si rimandi in Libia la folla che viene a cercare in Italia quello che non c’è. Infine si eleggano manager apartitici rappresentativi e capaci  di riprogrammare ed attuare il rilancio nel mondo del Made in Italy. A cominciare dall’organizzazione del turismo di massa, alla nostra agricoltura, i nostri vini, le nostre calzature. La moda è il settore più redditizio ma si può ancora potenziare  proprio con i grandi speculatori stranieri. E poi si rilanci la nostra più grande risorsa da sempre: il turismo nelle nostre antiche città d’arte: oggi gestito malissimo e senza sintonia con le mostre delle incomparabili opere artistiche.
Basta ad altri sacrifici: liberiamoci una volta per tutte delle sanguisughe voraci che succhiano giorno per giorno quello che ci è rimasto. E non sanno neppure  da quale parte incominciare ad organizzare in modo decente la massa dei migranti calata sulle coste italiche. Una calata superiore a quella di altri Paesi d’Europa che sono in grado di difendersi chiudendo i confini.
                                                                                                                                   



lunedì 11 aprile 2016

V I S T O D A L E I - "Secondo Stato"

Se ne parla da qualche decennio e per chi non lo avesse capito si tratta di quell ’infiltrazione in tutti ranghi istituzionali e non dei nipoti dei “padrini” che hanno conseguito Master a Harvard o anche a Cambridge. E ora lavorano come magistrati, politicanti o anche assessori regionali sovente molto più preparati del comune cittadino laureato “soltanto” alla Bocconi. Sono inseriti nei poteri alti che affondano nella corruzione  e di corruzione ammantano ogni azione all’ interno del “sistema”. Roma, ovvio, è il punto focale dove agisce il malaffare, ma si può dire ormai che in tutti i capoluoghi  italiani il Secondo Stato agisce in tutti gli affari importanti. Stiamo parlando di tangenti a tutti i livelli nei quali s’infiltra la criminalità organizzata che per agire in modo proficuo ha bisogno della guida di chi sta nei dintorni del governo e dei Ministeri. Siamo in molti ad essere certi che mai l’Italia potrà uscire da questa melma vischiosa che si attacca ovunque arrivi la politica.
In Provincia quando ci sono appalti di una certa importanza, il Secondo Stato ha i suoi militanti ad assicurarsi quel “tot” che sparirà mescolato a quello da distribuire ai “pesci” piccoli.
Qualcuno afferma che tra non molto l’Italia sparirà inghiottita da un deficit insanabile dove il Secondo Stato diventerà il padrone di quello che è rimasto del Bel Paese.
Non vogliamo credere a questa ipotesi da fantapolitica, ma si sa da un pezzo ed é cosa certa che nel giro dei molti soldi, l’affare si fa  su tutto: appalti comunali, affari delle aziende municipalizzate, emergenza abitativa, campi nomadi, gestione degli immigrati.
Su questi ultimi il Secondo Stato guadagna cifre enormi, molto più che con il traffico della droga (lo ha detto un famoso indagato al telefono ad una sua collaboratrice.)
Finora è stato usato il silenziatore per mantenere con il popolo un minimo di dignità.
Adesso invece è la voce assordante del popolo che sa tutto, conosce le cosiddette magagne, le commenta ad alta voce ovunque e medita di non andare a votare.

m.alberini@iol.it


lunedì 4 aprile 2016

V I S T O D A L E I - "Italia in stasi economica"

Secondo i soloni della macro economia permane sui mercati internazionali un’alea di incertezza legata alla dinamica della crescita globale che colpisce sulla domanda delle materie  prime e sulle aspettative degli operatori di mercato.
Il dollaro troppo forte rischia di penalizzare l’economia Usa e di creare apprensione sulla crescita globale.
E in Italia potrebbe esserci, secondo la visione per i prossimi sei mesi dei  Private  banker più affidabili, una stasi di rendimenti: vale a dire zero se va bene. Il tutto dovuto alla mancanza di  coraggio  di molti Governi europei che ha portato a bassi livelli di inflazione (addirittura di deflazione) e ad un livello di crescita media dei salari quasi nullo.
Il Presidente Draghi sarà costretto ad osare ancora di più per ridare quel refolo di speranza che è sempre riuscito a smuovere i marcati.
Non scrivo di economia, ma non ci vuole un Mba a Harvard per capire che andiamo verso tempi molto grami. Per una volta non ne daremo la colpa al Presidente Renzi. Ma non ci vuole molto per capire che siamo un Paese molto arretrato rispetto all’Europa  ed anche alla Mittel Europa ( Austria, Ungheria, Slovenia ecc) che dai suoi angolini ha molto da insegnarci sia da un punto di vista dell’ordinamento legislativo che politico che della pubblica amministrazione. La quale è uno sterminato guazzabuglio  che rinfocola appunto l’ignominia burocratica della quale il nostro Paese è “campione d’incassi”. Ci riferiamo ai milioni di aventi senza diritto ad  un posto fisso e ad altri invece aventi diritto alla pensione di invalidità, i quali non riescono ad ottenerla e neanche l’accompagnamento  per invalidità permanente.
Un  fenomeno che alligna al nord mentre al sud è tutto il contrario.
La burocrazia ci ammorba più della stasi dei mercati. Senza la burocrazia, gigante costruito con pazienza da Dc in quarant’anni di potere quasi assoluto e sostenuto da tutti i governi successivi, saremmo forse più avanti della Danimarca o addirittura dell’Inghilterra. La quale fa tremare gli Europei con la sua Brexit a breve scadenza.


m.alberini@iol.it