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lunedì 23 maggio 2016

V I S T O D A L E I - "Votare o non votare"


In questa giungla preelettorale,  dispiace vedere tanti manigoldi senza coscienza e senza Patria che, impuniti, ragliano in TV o nei media a pagamento. Il professionista canta-storie è una specie di tecnico dalla parola “facile”, grande idealista del nulla. Tenta di convincere, pur sapendo che è un mistificatore con una delle tante maschere ideologiche del Potere. L’Ideologia, raccontata in modo serio per garantire la credibilità con il duplice scopo di incantare o confondere l’ascoltatore. In realtà la Torre di Babele non è mai esistita, come tante altre storie raccontate da grandi parlatori con il dono di convincere, approfittare per regnare sulle spalle dei fiduciosi, ignari che la verità prima o poi viene a galla. In verità esiste una Babele un po’ diversa, non è una Torre, ma una Piramide con un omino sulla punta che controlla uno Stivale, o meglio ancora il gran Casino Italico, dove più di sessanta milioni di esseri sono trattati come un gregge di capre con nessuna possibilità di intendersi, capirsi, vedere, sentire, approfondire. Insomma una Babele dove alcuni furbetti raccolti in gruppi con il solo obiettivo di arrampicarsi, salgono saltellando sino a raggiungere la vetta, dove troveranno quella poltrona immeritata per godersi i privilegi offerti dalla Politica. Con le prossime elezioni, presentate da sciacalli senza un programma serio, auspicabile a colpire e correggere i tanti problemi alla base del Paese, per garantirsi i privilegi a costo di raschiare quei miseri avanzi in fondo al pentolone nazionale. Mentre infuria una campagna elettorale populista, qualcuno sogna la Thatcher, altri Blair e Mitterand. Il Santo Padre, apparentemente impotente contro le ingiustizie del mondo del Potere, anche sotto casa, si limita a invocare la speranza celeste, pur appoggiando i tiranni della Politica e dice: “... auspico che tutti possano essere veri operatori e costruttori di pace, in modo che la città dell’uomo cresca in fraterna concordia, nella prosperità e nella pace.”.  Come dire al lupo, mi auguro che non assalga le pecore. Siamo Governati dalla Mafia, la quale si è impossessata delle chiavi del Paese, e controlla la Giustizia, la Pubblica Amministrazione, e tutte le risorse Nazionali, strizzando a piacere l’intera Comunità. Per diversi anni ho suggerito alle varie Autorità del Paese, la necessità di formare un Ente di Stato che si occupasse di tutte le ingiustizie causate dalle Istituzioni che sono a contatto diretto con il pubblico, e approfittano di tutti coloro impossibilitati a difendersi legalmente, perché la Giustizia ha assunto un sistema di accusa/difesa impostato sul valore monetario a svantaggio del più debole: “la legge è uguale per tutti” ma non per te.
m.alberini@iol.it

 

 

lunedì 16 maggio 2016

V I S T D A L E I - "I giovani del XXI secolo"

Mi rallegro con tutta me stessa di aver trascorso la mia gioventù in Austria dove vigeva un tipo di educazione riecheggiante il periodo Felix. Al ritorno in Italia, quel tipo di compitezza non l’ho più ritrovata, però la buona educazione esisteva ancora. E, tutto sommato, i padri svolgevano il loro ruolo nel modo classico di capo famiglia. Ai giorni nostri siamo tutti ammorbati dal malessere della maleducazione a tutti i livelli. E’ cominciato nel 1968 con il giustificare i cosiddetti “liberi istinti”. Da allora è andata di male in peggio. I genitori non sono più stati capaci di educare i figli e i loro figli ignorando le regole più elementari della buona educazione crescono ancor peggio i loro figli . Di male in peggio siamo arrivati ad oggi. E’ stato svilito il ruolo della famiglia, della religione, dell’amore e della gratitudine. I genitori vanno a litigare con i professori, con i presidi difendendo il nessun rendimento allo studio di figli allo sbando. I quali ammazzano i genitori con un frequenza terrorizzante. Non amano quei genitori troppo lassisti che hanno permesso loro tutto e più di tutto. Siamo in un’epoca sbagliata sotto tutti i punti di vista. I sentimenti non esistono quasi più. E come potrebbero esistere se da decenni non si insegna più la cosiddetta educazione sentimentale a maschi e femmine, le quali, da decenni,  hanno scambiato la libertà femminile con la libertà sessuale. E si sdanno al peggior richiedente dai tredici anni in poi senza alcuna protezione igienica e incoscienti dei contagi di Aids, blenorragie e quant’altri virus possono contrarre. A volte si legge che i ventenni di oggi vogliono cambiare completamente modus vivendi e fondare nuclei lontani dalle metropoli. Ma sono gruppuscoli che parlano senza agire. E restano sempre più a lungo in casa dei genitori. I quali oltre a mantenerli devono scontare i misfatti della loro incapacità di fare i genitori. Ei non possono recuperare una dignità: bisognava farlo allora quando erano piccoli. I figli hanno bisogno di affetto,  ma anche di molta severità. Ed è necessario fin dalla più tenera età insegnar loro a dare non soltanto  a prendere.

 m.alberini@ iol.it

 

lunedì 9 maggio 2016

V I S T O D A L E I - "La singolar tenzone degli aspiranti sindaci"


Nulla di più noioso delle serate elettorali, per le quali si ricevono e-mail allo zucchero dagli aspiranti sindaci  mai conosciuti: oppure dagli altrettanto mai visti loro sostenitori. Di certo costoro, dopo sorridenti strette di mano, una volta eletti non ricorderanno mai la vostra faccia.

Mentre Londra elegge il primo sindaco mussulmano Sadiq Khan, avvocato laburista dall’espressione sempre felice, noi ci apprestiamo ad assistere alle ultime lotte tra i candidati sovente inquinate da perfide insinuazioni pur di arrivare nel dominio dorato sul quale potrebbero regnare nei prossimi cinque anni se non si faranno arrestare  lungo il percorso.

Ci chiediamo comunque perché dopo centinaia di scandali per i quali sono responsabili giunte comunali al completo, si continui a cadere nella corruzione più efferata d’ Europa senza imparare nulla dal passato. E quale supponenza poter solo pensare di diventare sindaco di Roma, un agglomerato urbano impossibile da risanare. Ma la sola cosa importante è l’effimera ribalta momentanea ed entrare nel cerchio magico dei potenti internazionali in città come Washington o New York.      

Agli Italiani ormai del tutto indifferenti alle battaglie elettorali, inclusi i candidati dei quali si sa ben poco, la vana speranza di miglioramenti per le loro città non li invita  a votare. Ci si aspetta quindi un notevole incremento di assenteismo alle urne, dove però si recheranno compatti gli esponenti della peggiocrazia con i loro accoliti sempre ben ricompensati da incarichi più o meno prestigiosi.

Insomma ormai la politica si avvita come sempre  intorno a se stessa senza risultati che ripeschino la nostra nazione dal fango nel quale è immersa. Unica novità il “governo dei ragazzi”, il quale ha dato prova di agitarsi  senza mantenere promesse che avrebbero dovuto essere ormai  operative a pieno regime.

Di donne e uomini onesti e validi in Italia ce ne sono tanti. Ma preferiscono spendere le loro  capacità lavorando nelle imprese e se ne guardano bene di andare in politica.

 

m.alberini@iol.it

 

Nulla di più noioso delle serate elettorali, per le quali si ricevono e-mail allo zucchero dagli aspiranti sindaci  mai conosciuti: oppure dagli altrettanto mai visti loro sostenitori. Di certo costoro, dopo sorridenti strette di mano, una volta eletti non ricorderanno mai la vostra faccia. Mentre Londra elegge il primo sindaco mussulmano Sadiq Khan, avvocato laburista dall’espressione sempre felice, noi ci apprestiamo ad assistere alle ultime lotte tra i candidati sovente inquinate da perfide insinuazioni pur di arrivare nel dominio dorato sul quale potrebbero regnare nei prossimi cinque anni se non si faranno arrestare  lungo il percorso.Ci chiediamo comunque perché dopo centinaia di scandali per i quali sono responsabili giunte comunali al completo, si continui a cadere nella corruzione più efferata d’ Europa senza imparare nulla dal passato. E quale supponenza poter solo pensare di diventare sindaco di Roma, un agglomerato urbano impossibile da risanare. Ma la sola cosa importante è l’effimera ribalta momentanea ed entrare nel cerchio magico dei potenti internazionali in città come Washington o New York. Agli Italiani ormai del tutto indifferenti alle battaglie elettorali, inclusi i candidati dei quali si sa ben poco, la vana speranza di miglioramenti per le loro città non li invita  a votare. Ci si aspetta quindi un notevole incremento di assenteismo alle urne, dove però si recheranno compatti gli esponenti della peggiocrazia con i loro accoliti sempre ben ricompensati da incarichi più o meno prestigiosi. Insomma ormai la politica si avvita come sempre  intorno a se stessa senza risultati che ripeschino la nostra nazione dal fango nel quale è immersa. Unica novità il “governo dei ragazzi”, il quale ha dato prova di agitarsi  senza mantenere promesse che avrebbero dovuto essere ormai  operative a pieno regime. Di donne e uomini onesti e validi in Italia ce ne sono tanti. Ma preferiscono spendere le loro  capacità lavorando nelle imprese e se ne guardano bene di andare in politica. 

 

 

 

 

 

 

 

lunedì 2 maggio 2016

V I S T O D A L E I - "Sanità, ASL, burocrazia"

Dopo aver lavorato per dieci anni in politica dirigendo uffici stampa, chi scrive è nauseato di tutto l’apparato al punto da disinteressarsi delle frequenti campagne elettorali che generano comunque personaggi  incapaci  sovente colpiti da avviso di garanzia per reati finanziari. Pensiamo piuttosto al prioritario problema della Salute. La situazione di sofferenza economica negli istituti Ospedalieri Italiani resta  drammatica anche durante lo tzunami dell’attuale campagna elettorale che polarizza i Media. Gli Italiani adesso hanno capito dove vanno comunque dispersi  gli sperperi della  procellosa economia italica, ritmata da ammanchi miliardari. Il fatto che le ASL non abbiano i soldi per rimborsare gli Ospedali e li metta in condizione di non poter far fronte al sacrosanto dovere di curare gli Italiani va ricercato nello spaventoso esubero di dipendenti che assorbono le risorse della Sanità pubblica. Non è mai esistito in Italia uno “stipendificio” come La SSN che è diventata di gran lunga la massima “impresa” nazionale. Ne’ le Ferrovie, ne’ le Poste, ne’ le Forze Armate hanno mai avuto un tale surplus di dipendenti. E’ cosa nota: la priorità degli esborsi deve privilegiare la paga ai dipendenti, poi le tangenti, poi gli sprechi e quel che resta finalmente arriva, sempre in ritardo, agli Enti ospedalieri che curano il popolo. Unico, urgentissimo rimedio, tagliare personale non medico o paramedico che forma il “tumore” burocratico più assurdo della Sanità. Si tratta di un antico male italiano: alla fine dell’Ottocento fu messo in risalto il caso di un ospedale della Basilicata che aveva il personale triplo rispetto al numero dei pazienti. Sovente la nostra Sanità periferica, in particolare al sud, è tanto carente di qualità da spingere una moltitudine di Italiani verso gli Istituti di eccellenza del Centro Nord: i quali oggi, insieme a tutti gli altri, traballano per mancanza dei fondi necessari previsti. Emerite personalità medico-scientifiche cercano sbocchi all’estero nel timore del loro futuro: danno irreversibile per tutta la nazione. Paventiamo che per ogni personalità scientifica persa, il vuoto sarà riempito da privilegiati protetti politicamente, ma digiuni di scienza e di  qualifica. Brividi di paura serpeggiano fra il popolo e in tutta la categoria medici.  E’  di indispensabile urgenza una rivolta generale dei principali Dirigenti  clinici di tutti i Centri Ospedalieri del Paese: imperativo creare una forte scossa nelle coscienze sporche dei responsabili della burocrazia più mostruosa e inefficiente d’ Europa. Una burocrazia  in metastasi in tutti i gangli vitali della nostra nazione.                                        
m.alberini@iol.it

      



Dopo aver lavorato per dieci anni in politica dirigendo uffici stampa, chi scrive è nauseato di tutto l’apparato al punto da disinteressarsi delle frequenti campagne elettorali che generano comunque personaggi  incapaci  sovente colpiti da avviso di garanzia per reati finanziari.
Pensiamo piuttosto al prioritario problema della Salute.
La situazione di sofferenza economica negli istituti Ospedalieri Italiani resta  drammatica anche durante lo tzunami dell’attuale campagna elettorale che polarizza i Media. Gli Italiani adesso hanno capito dove vanno comunque dispersi  gli sperperi della  procellosa economia italica, ritmata da ammanchi miliardari.
Il fatto che le ASL non abbiano i soldi per rimborsare gli Ospedali e li metta in condizione di non poter far fronte al sacrosanto dovere di curare gli Italiani va ricercato nello spaventoso esubero di dipendenti che assorbono le risorse della Sanità pubblica. Non è mai esistito in Italia uno “stipendificio” come La SSN che è diventata di gran lunga la massima “impresa” nazionale. Ne’ le Ferrovie, ne’ le Poste, ne’ le Forze Armate hanno mai avuto un tale surplus di dipendenti. E’ cosa nota: la priorità degli esborsi deve privilegiare la paga ai dipendenti, poi le tangenti, poi gli sprechi e quel che resta finalmente arriva, sempre in ritardo, agli Enti ospedalieri che curano il popolo. Unico, urgentissimo rimedio, tagliare personale non medico o paramedico che forma il “tumore” burocratico più assurdo della Sanità. Si tratta di un antico male italiano: alla fine dell’Ottocento fu messo in risalto il caso di un ospedale della Basilicata che aveva il personale triplo rispetto al numero dei pazienti. Sovente la nostra Sanità periferica, in particolare al sud, è tanto carente di qualità da spingere una moltitudine di Italiani verso gli Istituti di eccellenza del Centro Nord: i quali oggi, insieme a tutti gli altri, traballano per mancanza dei fondi necessari previsti. Emerite personalità medico-scientifiche cercano sbocchi all’estero nel timore del loro futuro: danno irreversibile per tutta la nazione. Paventiamo che per ogni personalità scientifica persa, il vuoto sarà riempito da privilegiati protetti politicamente, ma digiuni di scienza e di  qualifica.
Brividi di paura serpeggiano fra il popolo e in tutta la categoria medici.  E’  di indispensabile urgenza una rivolta generale dei principali Dirigenti  clinici di tutti i Centri Ospedalieri del Paese: imperativo creare una forte scossa nelle coscienze sporche dei responsabili della burocrazia più mostruosa e inefficiente d’ Europa. Una burocrazia  in metastasi in tutti i gangli vitali della nostra nazione.                                        
 
m.alberini@iol.it
      
 
 



 

 

 

 

 

 

 

V I S T O D A L E I - "La prematura mortalità dello star sysitem americano"

La  morte di Prince ci fa soffermare sulle tante inaspettate dipartite di altre icone del cinema, della musica pop e rap in età ancora giovane. Primo fra tutti Rodolfo Valentino scomparso a 31 anni per un attacco di appendicite. La sua scomparsa  dovuta a tale fulminante malattia è però quasi nella norma. Marylin Monroe, il mistero del suo decesso a 36 anni resta ancora da chiarire. Invece la morte di  Heath Ledger, Philip Seymour  Hoffman, Amy Winehaus, Michael Jackson, Witney Houston,  causata da overdose di eroina ed altri tipi di droghe micidiali rimane nell’ambito di una mentalità malata e i motivi sono da ricercarsi nell’ambito di depressione, solitudine affettiva ecc.Hollywood non è certo nuova a decessi per overdose di barbiturici piuttosto che eroina ed altre droghe. Troppe le tragiche morti avvenute per queste cause: star tormentate che, nonostante il successo sul grande schermo e i riconoscimenti nella loro carriera trascorrevano vite di eccessi, spesso minate da gravissimi problemi psichici. ’ logico chiedersi perché queste star dello show business, ricchissime, incensate nel mondo intero, in rapporti amichevoli con l’inquilino di turno alla Casa Bianca: in grado di influenzare le vittorie con il loro sostegno a famosi candidati in campagna elettorale siano stati tanto infelici da aver bisogno del pericoloso ed effimero sostegno della  droga. Una costante americana fra Los Angeles e New York dove vivevano in case sfarzose e potevano ottenere tutto con lo schioccar delle dita. La spiegazione più comune dei media è quella della solitudine spirituale di queste celebrità. Ma quale solitudine se dovevano sempre sfuggire amici e fan per avere un attimo di pace? Non si può escludere il vuoto morale e la mancanza di cultura che li facevano vivere una vita priva di sani e culturali interessi, a parte le  performance  nei film e nei teatri. Una vita alla quale sentivano forse di non appartenere.. Come è possibile non abbiano potuto trovare la soluzione per uscire dai loro incubi rifugiandosi nell’eroina? Se pensiamo alla degradazione fisica e morale di una donna meravigliosa come Witney Houston appare impossibile capire il motivo di tale tragedia. Bellissima, grande cantante, ottima attrice ricca a centinaia di milioni di dollari si lasciava massacrare di botte dal marito incapace di difendersi. Si può pensare che all’origine di tutto ci sia stata una tragica debolezza di carattere e una mancanza di forza morale tali da renderla vittima di se stessa.
m.alberini@iol.it